Dettaglio dell'evento

Prevenire anoressia e bulimia in palestra

MYA contatta Ausl per un progetto: Prevenire anoressia e bulimia in palestra

Un progetto di sensibilizzazione e prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare per atleti e famiglie.

Di seguito il servizio televisivo con l’intervista a Flavia e le riprese alle ginnaste:

Parte dalla Società Sportiva Dilettantistica MYA di Sassuolo l’idea di una serie di incontri rivolti alle giovani atlete di ginnastica artistica e ritmica ed alle loro famiglie per parlare e fare prevenzione sui disturbi del comportamento alimentare.

Esperti Ausl in palestra

In calendario una serie di incontri con bambine e ragazze che praticano ginnastica ritmica e artistica presso la palestra Mya di Sassuolo. La dottoressa R.Covezzi, responsabile del programma aziendale DCA: “Per la prima volta un’associazione sportiva ci ha contattati per chiederci supporto con azioni di prevenzione dei disturbi alimentari a favore delle proprie tesserate: un passo in avanti nella mentalità sportiva che auspichiamo possa fare da apripista, anche vista la risonanza mediatica attuale del tema”. Professionisti dell’Azienda USL di Modena entrano in palestra per affrontare un tema presente nell’ambiente ma spesso considerato un tabù all’interno dello stesso mondo sportivo, che nelle ultime settimane è emerso nelle cronache nazionali: i disturbi del comportamento alimentare correlati all’attività agonistica.

Gli interventi, che saranno condotti dalla dottoressa Roberta Covezzi, Responsabile del Programma per i disturbi del comportamento alimentare dell’Azienda USL di Modena, e dalla dietista dell’Ausl Silvia Bellei, inizialmente coinvolgeranno una prima platea di circa 60 ragazze, di età compresa tra gli 11 e i 20 anni. Il percorso di creazione del progetto è iniziato la scorsa estate (dunque ben prima del clamore mediatico di queste settimane), quando i professionisti dell’Azienda USL sono stati contattati dall’Istruttrice e Vicepresidente della società, Flavia Felicetta, da sempre sensibile al tema dei DCA specialmente in ambito sportivo.

 

Cos’è l’anoressia atletica

Il concetto di anoressia atletica è stato definito per distinguere l’anoressia patologica dai disturbi alimentari associati all’allenamento e alla performance sportiva. È stato introdotto per la prima volta negli anni ‘90 da studiosi norvegesi che hanno considerato le atlete come un gruppo particolare per quanto riguarda i criteri associati ad allenamenti, schemi alimentari e profilo psicologico. L’anoressia atletica, nelle ricerche condotte da studiosi specializzati in materia, viene inclusa tra i disturbi del comportamento alimentare, poiché si tratta di un modello di alimentazione anomalo che può portare a seri disturbi alimentari clinici, pur mantenendo una propria singolarità. L’anoressia atletica presenta la riduzione della massa corporea (comprendente sia la massa grassa che quella magra) e ciò avviene per migliorare la prestazione e non per un’eccessiva preoccupazione come tipicamente accade nelle pazienti che soffrono di anoressia nervosa. Ciò si nota ad esempio in sport come la ginnastica artistica, la ginnastica ritmica e le discipline di lunga durata in cui la prestazione dipende non solo dalle abilità delle atlete, ma anche dal peso corporeo.

Parla la Dottoressa Covezzi: “Questo primo progetto che abbiamo avviato con la Società Sportiva MYA segna un passaggio fondamentale, perché per la prima volta riusciamo a entrare in una palestra per parlare con le giovani atlete ed i loro genitori di questi temi. Una prima volta che auspico possa fare da apripista per il prossimo futuro, anche considerata l’eco mediatica che i disturbi alimentari nel mondo agonistico hanno avuto in queste settimane

Flavia intervistata da varie testate televisive come la RAI e TRC Modena

Informazioni sull'evento
 MYA Società Sportiva Dilettantistica a R.L.

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